Invasione o coloniazzaione?

La prima colonia inglese del New South Wales venne fondata il 26 gennaio 1788 da Arthur Philipp. Nel 1836 venne fondato il Sud Australia, nel 1851 il Victoria e nel 1859 il Queensland. I primi colonizzatori non trovarono una terra deserta: l’ Australia, infatti, era popolata, ma a causa delle malattie e della violenza da parte degli Inglese, la poplazione orgiginale si ridusse del 90% fra il 1788 e il 1900.
Gli aborigeni cercarono di restare, ma quella con i coloni fu una guerra ad armi impari in quanto i bianchi possedevano armi da fuoco e gli aborigeni non comprendevano neanche cosa stesse succedendo.
Il dibattito e’ ancora in corso, ma certamente piu’ di una colonizzazione si dovrebbe parlare di invasioni di un territorio che aveva i suoi abitanti, le sue regole e la sua storia.
Un grosso passo avanti verso il miglioramento dei rapporti tra bianchi e Aborigeni e’ avvenuto il 13 febbraio 2008, quando il Primo Ministro Kevin Rudd ha ufficialmente chiesto scusa alla “stolen generation”, ovvero a tutti quegli aborigeni che vennero strappati dalle loro famiglie e messi in orfanotrofi o fatti adottare da famiglie bianche.

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Football australiano

REGOLAMENTO

Il Football australiano è l’ attività più praticata e seguita in Australia. Viene giocato in due squadre composta ciascuna da 18 giocatori e 4 riserve sui campi di cricket (forma ovale). Le dimensioni di quest’ultimi sono: lunghezza da 135 a 185 metri; larghezza da 110 a 155 metri. La partita  dura 80 minuti, divisi in 4 periodi da 20 minuti con intervalli di 20 minuti tra secondo e terzo periodo, e infine di 6 minuti tra primo, secondo, terzo e quarto periodo. L’inizio e la fine dei periodi, così come i minuti mancanti al loro inizio, sono segnalati da un sistema di suoni di sirena. Il pallone è ovale, più allungato e più pesante di quello usato nel rugby. I giocatori possono passarsi il pallone in due modi: con un calcio (kick) o con un passaggio alla mano (handball).  Non esiste fuorigioco: i passaggi possono avvenire in ogni direzione, e i giocatori possono disporsi sul campo a loro piacimento. Alle due estremità del campo sono piazzati 4 pali, che vanno a formare le porte: 2 pali centrali più lunghi (goal posts) e 2 laterali più corti (behind posts). Un calcio che mandi il pallone nella porta centrale avversaria è un goal e vale 6 punti; in una delle porte laterali è un behind, e vale 1 punto.

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I diversi stili di pittura aborigena

L’arte aborigena è la più vecchia che esista nel mondo.  Più di 30.000 anni fa i disegni aborigeni venivano riprodotti con incisioni, body painting e disegni a terra. La qualità e la varietà dell’ arte australiana indigena costituisce oggi la ricchezza e la diversità delle culture indigene e le principali differenze tra tribù, lingua, dialetti e paesaggi geografici. L’arte è sempre stata una parte importante della vita aborigena che collega passato con il presente e il soprannaturale con la realtà. 

La pittura aborigena è estremamente varia. Figure stilizzate e semplici immagini geometriche sono elementi che si trovano quasi ovunque nell’arte tradizionale e antica del continente.

Gli stili specifici meglio noti sono tre: la pittura “a raggi X”, la dot art, e una variante dello stencil.

-Nella pittura cosiddetta “raggi X”, animali e uomini sono raffigurati con uno scheletro (ecco perchè chiamata raggi “X” perchè ricorda la fotografia di una radiografia).

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-L'”arte a punti” (dot art), originariamente utilizzata nei disegni sulla sabbia e poi trasposta su tela. In questo “stile” le figure vengono realizzate con con numerosi punti. I concetti che possono essere espressi in questo linguaggio sono quelli fondamentali della cultura aborigena(per esempio “uomo”, “pozza”, “canguro”, “ciotola”, “bastone per scavare”..).

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-La pittura stencil è associata alla tecnica a spruzzo, in cui predomina la riproduzione di mani umane  (l’artista appoggiava la mano sulla superficie da dipingere e spruzzava il colore).

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Alcune foto del mio safari!

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Gli italiani d’ Australia

Tra il 1876 e il 1975, 25 milioni di italiani partirono per cercare fortuna lontano da casa 390.000 di loro arrivarono qua, in Australia. Al loro arrivo incontrarono cose sconosciute: culture diverse, il riverbero del sole e i suoni aspri di una lingua forestiera. Con gli anni gli italiani si realizzarono in questa nuova terra. Essi scambiarono idee ed esperienze facendo si che con il loro arrivo cambiarono l’ Australia. Dal crogiolo delle esperienze si è sviluppata una specifica identità italo-australiana.

Oggi, gli italiani d’ Australia hanno sviluppato una propria cultura mista. Si sentono australiani ma mantengono i legami con la lingua e la cultura del paese d’ origine. La cultura italiana viene continuamente reinventata nel contesto australiano e questo fa si che il viaggio in Italia resta il modo privilegiato con cui riconnettersi con il proprio patrimonio culturale. Molti giovani australiani di origine italiana affermano di sentirsi stranamente a casa in Italia. Le attività che strutturavano la vita quotidiana degli antenati nell’ Italia rurale, quali la produzione del vino, pane e pasta, vengono perpetuate qui con orgoglio. Ciò è possibile vederlo in tutta Australia, in particolare modo nella città di Melbourne.

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Arte aborigena

Sono tornata da poco dal safari e devo dire che è stato il viaggio più bello di tutta la mia vita! Molte sono le cose che mi hanno colpita ma ho trovato particolarmente interessante l’ arte aborigena. Avendo avuto la possibilità di avere un diretto contatto con queste popolazioni ho scoperto molte cose interessanti e ho pensato… perchè non scriverle sul blog?

L’ arte aborigena è un elemento essenziale per questa popolazione. Le opere d’ arte vengono dipinte in vestiti, tele, armi o altri strumenti che usano quotidianamente. I disegni vengono creati con colori formati da acqua e coloranti minerali; come strumento usano un semplice bastoncino o le loro dita. Una cosa che mi ha affascinata è il fatto che avendo potuto vedere come realmente vivono (in piccole “capanne” in mezzo al nulla) impiegano intere giornate seduti per terra nel realizzare un’ opera che io trovo tutte meravigliose! Ogni cosa che loro disegnano, inoltre ha un proprio significato. Generalmente vengono rappresentate donne, cibo, alberi, città,armi e animali tutto questo viene interpretato con la loro arte.

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-Sydney-

Il centro di Sydney è diviso in quattro zone. De Rocks e Circular Quay sono i quartieri più antichi di Sydney. City Centre è il cuore degli affari, e a ovest di questo si trova Darling Harbour, che comprende la ben nota Chinatown di Sydney. I Botanic Gardens e il parco di Domain sono un’oasi verde quasi al centro della città. A est si trovano i quartieri di Kings Cross, Darlinghurst, sede di caffè e ristoranti popolari e Paddington una zona residenziale che ha mantenuto intatto il fascino dello stile del XIX secolo.

Per essere una città moderna, Sydney ha una grande varietà di stili architettonici, dai semplici edifici georgiani di Francis Greenvay all’espressionista Opera House di Jorn-Utzon.

Sydney è quasi completamente circondata da boscaglia incontaminata e da parchi nazionale che, assieme ad altre riserve, si spingono fino dentro al territorio urbano. Anche i parchi cittadini sono ricchi di vita animale e vegetale. Visitando la città, una delle principali attrattive è costituita dalla grande varietà di uccelli che è possibile ammirare.

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-Melbourne-

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La rapida crescita di Melbourne ebbe la spinta determinante nel 1850 da un forte flusso di immigrati che cercavano fortuna nelle ricche miniere d’ oro del Victoria, provocando una esplosione demografica di proporzioni indite quando i cercatori decisero di stabilirsi in città. La enorme ricerca generata dalla corsa all’oro contribuì inoltre alla costruzione di imponenti edifici pubblici. Questo sviluppo continuò con il boom dei terreni del 1880 che assegnò alla città il soprannome di “MARVELLOUS MELBOUNE”. Alla fine del XIX sec., la città era la capitale industriale e finanziaria dell’ Australia. Fu anche la sede del parlamento nazionale fino al 1927, quando fu trasferito a Canberra, costruita a tale scopo. Abbastanza fortunata da sfuggire ai danni della Seconda Guerra Mondiale, ospitò le olimpiadi estive del 1956. Il periodo post-bellico vide una nuova ondata di immigrati che cercarono qui una vita migliore. Spinti dalla voglia di realizzarsi, avvicinarono gli abitanti di Melbourne a una grande varietà di culture, trasformando così le tradizioni britanniche della città. Questa trasformazione continua ancora oggi con l’ arrivo di immigrati da ogni paese dell’ Asia. Melbourne riserva molte sorprese: è la città australiana con l’ architettura vittoriana più ricercata, ha una famosa serie di ristoranti di vario tipo e di alta qualità e il suo calendario è ricco di grossi eventi sportivi e culturali. Anche se il clima è ben noto per la sua mutevolezza, agli abitanti di Melbourne piace stare all’aperto e la città ha un fascino unico che incanta moltissimi turisti.

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-Coober Pedy-

Coober Pedy è una delle più note città dell’ Outback australiano a 850 km da Adelaide. E’ uno strano insediamento nel cuore di un paesaggio stile: frequenti tempesti di sabbia e un paesaggio desertico, disseminato di miniere abbandonate, contribuisco infatti all’ aspetto desolato della città, la cui popolazione deriva dall’ incrocio culturale di oltre 42 nazionalità. Nel 1915 qui fu trovato l’ opale (minerale) e oggi Coober Pedy fornisce il 70% della produzione mondiale. Il nome Coober Pedy viene dall’ aborigeno Kupa Piti, cioè uomo bianco in un buco. Infatti non solo le miniere, ma anche case, alberghi e chiese sono costruite sottotrerra. Così gli abitanti sfuggono alle temperature estreme di oltre 50 gradi centigradi di giorno e 0 gradi centigradi di notte.

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-Kings Canyon-

La spettacolare gola in arenaria di Kings Canyon all’ interno del parco nazionale di Watarrka, ha pareti alte più di 100 metri, formatesi in seguito a milioni di anni di erosione. Custodiscono le impronte fossili di antiche creature marine, vi si possono addirittura scorgere le crespe di un’ antico mare. Il parco nazionale di Watarrka conta parecchie sorgenti e zone di vegetazione rigogliosa con oltre 600 specie di piante. Il parco costituisce inoltre l’ habitat di 100 specie di volatili e di 60 specie di rettili.

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